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Emittente antagonista Brescia Milano Cremona Trento Verona
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Nel programma del secondo giorno della Peoples’ Platform Europe di Vienna , alle 18.30 era previsto l’intervento di un “relatore principale”, ma dall’organizzazione del meeting non era stato reso noto di chi si trattasse. Alle 18.30 in punto di sabato 15 febbraio, a salire sul palco dell’Audimax dell’Università di Vienna è Mahmut Şakar, avvocato di Abdullah Ocalan . Si tratta di una delle pochissime persone che hanno potuto incontrare il leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan durante questi 26 anni di isolamento sull’isola-carcere di Imrali. Radio Onda d’Urto a Vienna, dopo il suo intervento, lo ha intervistato insieme al giornalista e nostro collaboratore di lungo corso Murat Cinar , senza la cui traduzione dal turco all’italiano questa conversazione non sarebbe stata possibile. “Ocalan ha sempre ribadito che la soluzione deve avvenire attraverso meccanismi democratici che puntino al consolidamento della pace. Oggi lo stato turco, forse per una serie di cause esterne, si trova di nuovo a essere costretto a tentare la strada del dialogo. Noi siamo sicuri che la posizione di Ocalan sarà quella anche questa volta, ma non possiamo avere la stessa certezza in merito alla posizione e alla volontà dello stato turco”, spiega Mahmut Şakar ai nostri microfoni in merito al possibile inizio, oggi, di un nuovo tentativo di apertura di un dialogo e un processo di pace tra la Repubblica di Turchia e il movimento di liberazione curdo. “I curdi conoscono bene lo stato turco – aggiunge – le sue scelte del passato e del presente, come il commissariamento o arresto dei sindaci del partito DEM in Turchia (in questi giorni è successo anche nella città di Van) e la politica aggressiva che Ankara porta avanti in Rojava. In questa situazione c’è un po’ di prudenza e incertezza. Io definirei lo stato psicologico dei curdi come ottimismo prudente oppure positivo-incerto “. Nei 26 anni di detenzione e isolamento, Ocalan ha letto e scritto molto, sviluppando la riflessione e l’autocritica che ha portato all’elaborazione del paradigma della modernità democratica , divenuto la bussola del movimento di liberazione curdo ispirando esperienze come quella dell’Amministrazione autonoma democratica della Siria del Nord e dell’Est, e l’organizzazione della società secondo il modello del confederalismo democratico. “Da quello che siamo venuti a sapere in occasione delle ultime visite a Imrali dei deputati del partito DEM, Ocalan ora è pronto a scrivere un libro sulla storia del socialismo e sulle caratteristiche e la storia del concetto di stato “, rivela Mahmut Şakar durante l’intervista. Su questo tema Şakar tiene a sottolineare che “stiamo parlando di una persona che non si è mai voluta definire un accademico e non ha mai scritto o prodotto idee per motivi professionali. È un leader – continua l’avvocato – è il leader di un popolo e di un’organizzazione, quindi si concentra sui problemi della sua gente, sulla possibilità di produrre delle soluzioni in merito alle crisi attuali. I suoi pensieri e i suoi obiettivi sono legati all’attualità ed è pronto, come leader, non come accademico, a proporre delle soluzioni”. Al termine dell’intervista, Mahmut Şakar ha voluto aggiungere le proprie conclusioni: “secondo la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) del 2014, dopo 25 anni di detenzione sotto forma di ergastolo in condizioni dure, dovrebbe scattare il meccanismo per il diritto alla speranza . Oggi, quindi, dobbiamo assolutamente parlare di una forma di libertà, che può essere totale oppure una semi-libertà. In ogni caso questa persona deve essere libera . Penso che sia giunto il momento di chiedere la sua libertà. In questo modo sarà in grado di condurre in modo libero e lucido un nuovo lavoro e disegnare un nuovo percorso. Questa è l’aspettativa del popolo curdo. È colui che può portare la pace. A livello politico e a livello giuridico, senz’altro, essendo passati 26 anni è giunto il momento per la sua liberazione ”. L’intervista di Radio Onda d’Urto a Mahmut Şakar, avvocato di Abdullah Ocalan. Ascolta o scarica.…
Curami – prima di tutto la salute , in onda ogni sabato mattina dalle 12.00 alle 12.30. Insieme a Donatella Albini , medica del centro studi e informazione sulla medicina di genere già delegata alla sanità del Comune di Brescia, e Antonino Cimino medico e referente di Medicina Democratica – Movimento di lotta per la salute di Brescia. La trasmissione viene replicata ogni mercoledi alle 12.30. Nella puntata di sabato 15 febbraio abbiamo affrontato il tema dei fondi sanitari integrativi nel welfare aziendale: è salute e sanità per tutti e tutte? Ne abbiamo parlato con Ivan Cavicchi , filosofo della medicina, sociologo e docente all’Università Tor Vergata, e Jorge Torre , responsabile contrattazione sociale CGIL. Ascolta o scarica.…
Contro la guerra e l’economia di guerra a Montichiari , Brescia, domenica mattina 16 febbraio presidio per dire “no all’invio di armi” dall’aeroporto d’Annunzio. Dalle 9 di questa domenica Donne in cammino per la pace, Caritas, circolo Legambiente Montichiari, associazione Cambiarotta e Vocabolari per la pace hanno indetto un presidio nel centro del paese bresciano, raccogliendo le firme per chiedere al Consiglio Comunale “di discutere sull’aeroporto civile, e del personale non militare, per il trasporto del materiale bellico”. L’intervista a Silvia di Legambiente Montichiari. Ascolta o scarica.…
Il Senato accademico dell’Università per stranieri di Siena, dietro iniziativa e un lungo lavoro compartecipato di studenti e studentesse, ha recentemente detto “no” al rinnovo dei tirocini svolti in convenzione con la Marina militare che vanno avanti da alcuni anni e che allo stato attuale appaiono quanto mai inopportuni. Di recente queste attività hanno visto gli studenti coinvolti indirettamente anche nell’esercitazione denominata, contraddittoriamente, “Mare Aperto”. A dispetto del nome fuorviante dato a questa esercitazione militare, una delle più vaste e complesse del mondo “occidentale” in Mediterraneo, coinvolgendo diversi paesi della NATO e non, è e rimane un’attività chiaramente militare e con finalità prettamente militari, sebbene agli studenti venga sempre proposta nella sua chiave stereotipata, dell’eventualità dell’uso della forza per la difesa della pace. Gli studenti e le studentesse del collettivo CRAVOS , nome che trae ispirazione alla rivoluzione dei garofani in Portogallo, sono invece convinti che la pace non vada “difesa” bensì “costruita”, proprio grazie alle conoscenze e alle competenze acquisite in campo accademico che in questo caso sono proprio ad hoc per questp tipo di approccio: parliamo, infatti, di intermediazione culturale, interpretariato e traduzione. Ciò che preoccupa particolarmente Rachele e Giorgia del collettivo, recentemente intervistate anche dall’Osservatorio contro la militarizzazione della Scuola e dell’Università , è lo scenario geopolitico che viene prospettato proprio da alcuni docenti e che renderebbe la vicinanza col mondo militare coerente appunto con l’eventualità di un conflitto bellico. Arrivare a questa decisione – sottolineano le due studentesse – non è stato semplice non solo per la ritrosia di alcuni docenti ma anche per l’inconsapevolezza/superficialità con cui gli studenti si approcciano a questo tipo di esperienza. I feedback contenuti nei documenti ufficiali parlano di una componente studentesca pienamente soddisfatta per quella esperienza formativa, avventurosa quanto basta e adeguatamente stimolante: “si guarda all’aspetto lavorativo e professionale in sé – affermano Rachele e Giorgia – sganciandolo totalmente dal contesto in cui si opera o si dovrà operare”. Se a questo ci si aggiunge la grande capacità di “marketing” della Marina che gioca su fattori indubbiamente vincenti come il mare, l’avventura, la navigazione e sul fatto, non trascurabile che non vi sono vincoli di spesa oppure organizzativi per “coccolare” le potenziali reclute il gioco è fatto: risulta difficile per una ONG o una cooperativa che lavora a contatto con i migranti competere su questo terreno per non parlare delle prospettive di carriera e di certezza dello stipendio. Al di là del proselitismo, in ogni caso, l’effetto collaterale di diffondere a 360° la “cultura della difesa”, versione riveduta e corretta della “cultura della sicurezza” pianificata a tavolino una quindicina d’anni fa, ripaga ampiamente tutta la filiera bellica, con Leonardo S.p.A. in testa che vede i profitti e i dividendi aumentare di giorno in giorno grazie agli attuali e futuri investimenti mortiferi da parte dei vari governi indipendentemente dal loro colore politico. Qui la puntata in podcast. Ascolta o scarica.…
Peoples’ Platform Europe – Reclaim the initiative : da Vienna, in Austria – dove dal 14 al 16 febbraio 2025 si tiene la tre giorni di conferenza europea organizzata dal movimento di liberazione curdo per “uno spazio di incontro e confronto con le differenti forze democratiche e rivoluzionarie di tutta Europa” – Radio Onda d’Urto ha intervistato Alessandro Orsetti , padre di Lorenzo ‘Orso’ Orsetti , compagno fiorentino e combattente internazionalista delle YPG con il nome di battaglia Heval Tekosher, ucciso in combattimento dalle milizie jihadiste di Daesh il 18 marzo 2019 a Baghouz, in Siria del Nord e dell’Est. L’intervista di Radio Onda d’Urto ad Alessandro Orsetti dalla Peoples’ Platform Europe. Ascolta o scarica…
Manifestazione regionale oggi , sabato 15 febbraio, a Vicenza a seguito delle violenze perpetrate contro uno studente da parte di attivisti di Fdi. Un gruppo di giovani di Fratelli d’Italia ha aggredito a calci e pugni uno studente del liceo Pigafetta durante un volantinaggio sul cosiddetto “Giorno del ricordo”, dopo aver tentato di sfilare i volantini dalle mani dei neofascisti meloniani di Azione Studentesca. In risposta i gruppi antifascisti cittadini hanno indetto una nuova iniziativa politica, dopo il corteo solidale della scorsa domenica. La manifestazione regionale a Vicenza “contro ogni aggressione fascista” ha visto sfilare in piazza migliaia di giovani, sostenuti da diverse realtà politiche e sindacali scesi a manifestare con loro. Il collegamento con Andrea di Vicenza Ribelle. Ascolta o scarica.…
Cade oggi, sabato 15 febbraio, il 26esimo anniversario della cattura di Abdullah Öcalan, leader e fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan . Da allora – ovvero da quando è stato arrestato a Nairobi, in Kenya – Öcalan è detenuto dalla Turchia sull’ isola-carcere di Imrali . Da allora, ogni 15 febbraio – noto come il giorno nero – il movimento curdo scende in piazza in Kurdistan, in Europa e nel mondo, insieme a chi condivide la loro causa. In Italia, due gli appuntamenti fissati per oggi. Si tratta della manifestazione nazionale chiamata, a Roma e Milano, dall’ Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia (UIKI) e dalla Rete Kurdistan. “La liberazione di Abdullah Öcalan non riguarda soltanto la giustizia per un uomo imprigionato in condizioni che violano il diritto internazionale e lo stesso sistema giuridico turco – scrive l’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia nel comunicato di lancio dell’iniziativa – ma costituisce anche un passo fondamentale per la costruzione di una pace duratura tra lo stato turco e il popolo curdo”. A Roma , l’appuntamento era alle 14,3o in piazza Ugo La Malfa, da dove è partito il corteo. Durante quest’ultimo ci siamo collegati con Eron della comunità curda in Italia Ascolta o scarica A Milano il concentramento per il corteo era fissato in Largo Cairoli, alle 14.30. Il collegamento con Simone del csa Magazzino 47 dal capoluogo lombardo. Ascolta o scarica.…
Radio Onda d’Urto si trova all’Università di Vienna per partecipare a Peoples’ Platform Europe , una conferenza internazionale organizzata dall’ Accademia della modernità democratica e altre organizzazioni legate al movimento di liberazione curdo. N ella capitale austriaca sono arrivate 800 persone, decine di delegazioni di decine di organizzazioni socialiste, democratiche e rivoluzionarie di tutta Europa. Venerdì 14 febbraio, prima giornata di lavori, incontri, panel e discussioni, Radio Onda d’Urto ha intervistato Adem Uzun, portavoce del Congresso nazionale del Kurdistan (KNK ) per le relazioni internazionali . Con lui abbiamo parlato della fase attuale a livello globale, ma soprattutto della prospettiva e degli obiettivi con cui è stata organizzata questa conferenza internazionale. “La questione curda stessa è una parte della modernità capitalista – spiega ai nostri microfoni Adem Ozun – Per questo combattere e resistere contro gli stati, per la liberazione del Kurdistan, significa anche lottare e resistere contro la stessa modernità capitalista”. “In Europa non ci sono gli stessi problemi che ci sono in Kurdistan. Però abbiamo alcuni problemi comuni – aggiunge in merito alla prospettiva con cui è stato organizzato il meeting internazionale – Questa Platform in Europa si vuole concentrare sui problemi comuni. Possiamo trovare prospettive comuni per creare qualcosa, per unire le nostre forze, in modo da mostrare la nostra volontà , mostrare che possiamo vincere e possiamo resistere ”. “Questo sistema deve cambiare – conclude il rappresentante del Congresso Nazionale del Kurdistan – e non deve essere riformato, deve cambiare davvero. Perché questo sistema è in crisi e sta creando altre crisi. È in una crisi strutturale”. L’intervista di Radio Onda d’Urto ad Adem Uzun, portavoce del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) per le relazioni internazionali. Ascolta o scarica.…
Castenedolo, Brescia. I 100 operai e operaie della Stanadyne proseguono da oltre due mesi il presidio permanente . L’azienda produttrice di iniettori per motori , a inizi dicembre 2024, aveva annunciato in modo unilaterale la chiusura . All’annuncio della liquidazione, il centinaio di lavoratrici e lavoratori della Stanadyne di Castenedolo hanno bloccato l’ingresso dello stabilimento e dichiarato l’assemblea permanente. Ancora oggi, 70 giorni dopo l’inizio della vertenza , i 100 operai della Stanadyne proseguono l’assemblea permanente fermando la produzione fino a quando non riceveranno risposte dai vertici dell’azienda. Venerdì all’interno dello stabilimento si è tenuto il consiglio generale della Fiom a cui hanno partecipato i delegati sindacali della Provincia, alla presenza del segretario generale della Fiom, Michele de Palma. Nel prossimo periodo due appuntamenti importanti per scrivere il destino dell’azienda: nuovo incontro lunedì in Regione che precederà il vertice convocato per il 27 di febbraio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’aggiornamento con Barbara Basile, della segreteria Fiom di Brescia. Ascolta o scarica.…
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